L’essere umano cerca in ogni modo di tendere alla perfezione con l’idea che tutto ciò che viene fatto deve riuscire al primo tentativo, in altro caso si ottengono solo meri fallimenti.
Consapevolmente è noto che il perfezionismo può provocare più problemi di quanti ne risolva ma, nonostante questo non è semplice accontentarsi di risultati parzialmente soddisfacenti.
In particolare, i progetti di web design sembrano essere una calamita di ritardi, imprevisti e protagonisti di continui rinvii e posticipi nella messa online. I ritmi e i cambiamenti incalzanti di cui siamo testimoni non rendono più possibile il posticipo di scadenze o consegne. La velocità ora è un elemento fondamentale per arrivare sul mercato prima e meglio dei competitor.
In scenari come questi è fondamentale imparare a lasciare andare le vecchie abitudini e, la progettazione basata sul Growth Driven Design è una soluzione che incontra queste nuove necessità di business, lanciando siti web in modo più veloce e completo, secondo un’ottica di miglioramento continuo. Questo approccio consente di realizzare progetti web in linea con quello che gli utenti desiderano, riducendo al minimo i rischi connessi alla progettazione web tradizionale.
Ecco alcuni motivi per cui il GDD è una metodologia in grado di migliorare le performance di business.
Abbandonare l’idea di un unico grande lancio
Lasciare andare l’appuntamento cerimonioso con l’ufficiale e completo rilancio del sito non è cosa semplice, in quanto rappresentava un momento di grande orgoglio e valore emotivo. Purtroppo però questo appuntamento era spesso accompagnato da ritardi, imprevisti e cambiamenti in corso d’opera che andavano a minare la pazienza del cliente.
Il Growth Driven Design elimina questo concetto preferendo il rilascio di versioni a step, migliorabili e modificabili in base al comportamento e al feedback degli utenti. Questi cambiamenti incrementali portano a una maggior soddisfazione del cliente che ottiene il risultato sperato in modo più rapido e veloce.
Risolvere i problemi con azioni, non con ipotesi
Il GDD prevede un’importante fase strategica in cui fare un quadro preciso dello stato dell’arte del progetto grazie a una solida ricerca qualitativa. Infatti, grazie a un’attenta definizione degli obiettivi a breve e lungo termine, all’esplorazione delle esigenze dei clienti è possibile avere un’idea chiara e precisa di quelli che sono i cambiamenti e le implementazioni da mettere in atto.
Se non ci fosse un feedback dal mondo reale, il potere di questa analisi sarebbe molto limitato. Ecco quindi il motivo per cui il processo di GDD prevede di porre un limite a quanto viene investito per la pianificazione strategica, lasciando invece spazio alla raccolta e all’interpretazione dei dati.
Combinando quindi l’esperienza sul campo al flusso previsto dal Growth Drive Design si dispone di un modo ottimale per ottimizzare al meglio le competente verso la generazione di risultati. È fondamentale infatti prevedere molteplici fasi di test per rispondere a quesiti e domande rimaste in sospeso.
Soddisfare le necessità degli utenti
Il perfezionismo spesso è nemico dell’azione e una delle principali cause dei ritardi nei progetti di design. L’approccio GDD parte invece dal presupposto che le prime ipotesi su cui è stata basata la progettazione del sito web siano errate.
I progettisti bloccati nel limbo del design perfetto non riusciranno mai a trovare la via d’uscita ideale per raggiungere l’obiettivo prefissato. Nel frattempo, in questo loop infinito si bucano deadline e non si soddisfano le esigenze del cliente.
È fondamentale quindi iniziare a mettere in moto la macchina di progettazione, senza perdersi in un mare di elucubrazioni, ipotesi e intuizioni. Sulla base dei dati disposizione si andrà a sviluppare la prima versione del sito, per la quale saranno previsti cambiamenti incrementali, in un’ottica di miglioramento continuo.
Non iniziare qualcosa che non si è in grado di portare a termine
Quando si pianifica una timeline di progetto è importante ponderare attentamente gli aspetti che dovranno essere inclusi nel prodotto da presentare. Per velocizzare il processo è possibile posticipare l’implementazione di alcune funzionalità nei rilasci successivi.
È fondamentale tenere a mente la regola 80/20, ovvero che l’80% del valore che il cliente percepisce dal sito web deve essere fornito dal 20% delle caratteristiche e funzioni implementate. I flussi di lavoro GDD prevedono un confronto continuo tra i membri del team, in modo da identificare le aree di maggior impatto e valutare la corretta allocazione di tempo e risorse.
Per capire esattamente quali funzionalità devono essere previste è opportuno stilare una “lista dei desideri” e, mano a mano che si procede con la realizzazione dei diversi step del progetto, andare a implementare i diversi punti rispettando le priorità identificate.
Questo approccio, suddiviso in fasi intermedie di sviluppo, a differenza dei modelli di web design tradizionali, consente di iniziare e terminare uno step prima di passare al successivo. Infatti, se non si è in grado di portare a termine un compito è preferibile, piuttosto che lasciarlo incompiuto, evitare di iniziarlo.
Conclusioni
Una volta compresa l’importanza dell’azione invece che la perfezione, il lavoro avrà una svolta positiva. È preferibile suddividere il progetto in step intermedi, facilmente controllabili e raggiungibili, invece che puntare a un unico e imponente rilascio che, il più delle volte lascia insoddisfatto il cliente finale.
Non abbiate paura di commettere errori. Grazie al supporto di “una lista dei desideri” i limiti e i confini del progetto sono ben delineati e l’obiettivo da raggiungere risulta chiaro. Questo approccio consente di evitare ritardi o paralisi a causa di imprevisti o contrattempi. Tutto è organizzato e pianificato.
Scegliendo questa strada si sarà orgogliosi degli sforzi compiuti e dei risultati ottenuti proprio perché avranno condotto a traguardi concreti e soddisfacenti.