In ambito web si utilizzano in modo improprio i termini usabilità e accessibilità, probabilmente per la diffusa convizione che entrambe queste discipline siano orientate allo stesso obiettivo. Questo equivoco può portare a letture e convinzioni errate, ad esempio a pensare che un sito web che rispetta le linee guida di accessibilità WAI sia di conseguenza anche usabile o che, viceversa, una piattaforma per essere usabile debba rispettare i principi di accessibilità.
In questo articolo andremo a delineare le differenze che intercorrono tra usabilità e accessibilità, e a definire l'ambito di utilizzo di queste due discipline.
Usabilità e accessibilità nei siti web
Come accennato nel post "Usabilità vs User eXperience: quali sono i ruoli coinvolti e le principali differenze?", con il termine usabilità si intende la capacità di un sito di soddisfare i bisogni e le necessità di uno specifico target dal punto di vista della fruibilità e semplicità di utilizzo.
Interagendo con un'interfaccia l'utente deve quindi essere in grado di navigare all'interno del sito senza difficoltà, raggiungendo facilemente l'oggetto della sua ricerca.
In estrema sintesi quindi, una piattaforma web può essere definita usabile quando risulta essere di immediata comprensione, fruizione e interazione. Passando dalla teoria alla pratica, è possibile delineare un layout usabile, considerando, per cominciare, tre elementi:
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- Disposizione logica e coerente delle informazioni all'interno della pagina, dando precedenza alle principali o a quelle definite come più importanti.
- Eliminazione delle ambiguità cromatiche e informative convenzionalmente condivise (ad esempio l'utilizzo del colore rosso per la segnalazione degli errori).
- Analisi e valutazione dell'interfaccia in relazione al target e alle sue specifiche capacità cognitive.
Strettamente connesso al usabilità è il concetto di accessibilità che definisce, relativamente al web design, la capacità di una pagina web di essere utilizzata da diverse tipologie di utenti.
Il WAI (Web Accessibility Initiative), gruppo di lavoro del W3C, definisce l'accessibilità, applicata al web, attraverso alcune linee guida. L'obiettivo di questi principi è rendere un sito consultabile sia da persone normodotate, sia con disabilità fisiche o cognitive, sia da utenti non in possesso delle ultime innovazioni tecnologiche. Il tutto è riassumibile in questi due punti:
- Le pagine devono poter essere interpretate dal più ampio numero possibile di browser.
- I contenuti devono essere facilmente visualizzabili e comprensibili.
La “progettazione universale”, intesa come fruibile dal più ampio numero possibile di utenti, è un argomento sempre più attuale. Sul web esistono diverse barriere: tecnologiche fisiche, linguistiche, cognitive e, per progettare un sito accessibile è necessario puntare, per quanto possibile, a rendere fruibili le informazioni a molteplici categorie di utenti diversamente abili.
Quali sono quindi le differenze tra usabilità e accessibilità?
Una tra le differenze principali tra queste due discipline è il pubblico a cui si rivolgono: l’accessibilità, come detto, è orientata a tutti i possibili utenti, l’usabilità si concentra sul pubblico target.
Progettare siti diventa infatti molto spesso una questione di scelte e compromessi legati agli obiettivi. Non si può dimenticare che molti siti aziendali non sono rivolti 'a tutti': il marketing si fonda proprio sulla segmentazione del mercato, e quindi dei propri utenti. Di conseguenza, i requisiti di accessibilità non possono essere gli stessi di un sito di servizio, ad esempio quello di una pubblica amministrazione, che per definizione deve essere rivolto a tutti i cittadini.
Non è facile creare un prodotto che sia usabile e accessibile allo stesso tempo, ma tenendo ben presente l’usabilità come conditio sine qua non si può lavorare verso una maggiore integrazione per rendere le web pages flessibili e adatte a soddisfare le esigenze di accessibilità.
Il primo passo è dunque quello di capire entrambe le discipline, per poterne trarre gli appropriati vantaggi a seconda di specifiche esigenze e obiettivi di business.