Chi è abituato a leggere le mie cose sa che sono un vero cultore di Google Plus, quasi un evangelist senza licenza e senza altri interessi se non quelli legati alla mia passione per il web e al lavoro che svolgo. Vado controcorrente da oltre un anno, come un salmone ostinato e un po’ incosciente. Dal 28 giugno del 2011, infatti, continuo a ripetere che se c’è un progetto in rete che farà la differenza, nei prossimi anni, quel progetto si chiama Google Plus (your world).
Prima di tediarvi con le mie considerazioni, ecco i miei consigli per trarre il massimo da questa piattaforma:
- Usa nome e cognome reali, carica una tua foto recente e ben riconoscibile, possibilmente in primo piano e di buona risoluzione. Assolutamente da evitare avatar, disegni e loghi. Su Google Plus i profili fake non hanno grosse possibilità, quindi sii te stesso e fai personal branding e networking.
- Compila il profilo in ogni sua parte, nella sezione “informazioni”; non sottovalutare nemmeno i campi più ameni, come quello legato alle “imprese memorabili”, perché potrebbero rivelarsi delle ottime chiavi di ricerca per il tuo profilo.
- Indica con precisione tutte le tue competenze e professionalità, cosicché chi effettua ricerche da G+ possa trovare, tra i tanti, anche il tuo profilo.
- Aggiungi tutti i tuoi link, stando attento ad essere pulito e preciso (es. Twitter: http://www.twitter.com/Cla_Gagliardini oppure Facebook: http://www.facebook.com/Gagliardini, evitando di utilizzare altre etichette che non siano il nome del canale che stai promouvendo); queste informazioni saranno visualizzate anche nella scheda contatto della rubrica Gmail di chi ti avrà aggiunto in una o più cerchie.
- Aggiungi tutti i luoghi in cui hai vissuto, anche quelli preziosi per chi volesse trovarti e fosse confuso tra più profili con lo stesso nome.
Quello che mi sembra assurdo è che sono tra i pochi in Italia che stanno dando credito al colosso di Mountain View, e che vedono nel social network made in big G un vero antagonista dei più “esperti” e quotati Facebook e Twitter. Cosa che tecnicamente è soltanto a metà, perché definire G+ uno delle tante (troppe) piattaforme sociali, significa non averne compreso a fondo la portata e il progetto.
Ci torno su, perché mese dopo mese il progetto sta crescendo, così come il numero dei suoi utenti, ma decisamente non la loro consapevolezza e fiducia nel mezzo. Non parlo dei non addetti ai lavori, ma di certi smanettoni che si innamorano di qualunque nuova piattaforma che sia in grado di dare un minimo di visibilità ai loro asset (siti, blog, account social, link vari) e non si sono ancora degnati di compilare un profilo degno di tale nome su Google Plus.
Possibile che non ne abbiano compreso le potenzialità? Possibile che non trovino utile compilare il miglior profilo che una piattaforma social abbia mai implementato? A me G+ ha davvero cambiato il modo di tenere i contatti e di condividere informazioni e opportunità. Molto meglio di Linkedin, ad esempio, Google Plus permette di ampliare la propria rete professionale e di mantenere i contatti, in perfetta integrazione con la cara vecchia rubrica di Gmail e con gli altri strumenti di Big G, dal calendario ai documents, ora integrati nel cloud Drive.
Se ne pensi quello che si vuole e si dica pure che su Google Plus c’è poca gente, ma nessuno mi dica che la gestione dei contatti non è incredibilmente evoluta e in grado di fare già la differenza. G+ è già oggi il più potente motore di ricerca di contatti in funzione delle proprie competenze e professionalità, a patto che gli utenti si prendano il disturbo di compilare bene il profilo. La possibilità di creare cerchie e di condividerle, poi, amplifica le potenzialità della piattaforma come faro di visibilità, ma anche su questo la maggior parte degli utenti è assolutamente passiva.
Meglio per chi ci sta già credendo, perché chi come me ci sta lavorando quotidianamente, sta acquisendo un vantaggio che difficilmente gli altri potranno colmare, se non attraverso l’uso delle cerchie condivise, che qualche raro utente generoso ha già iniziato a fare. L’ho scritto più volte, con questo progetto Google si sta assicurando la migliore profilazione utenti che sia mai stata fatta da una piattaforma sociale, oltre che una panoramica a 360% sui gusti e sulle fonti dei propri utenti. E’ questo il punto di forza del progetto “Google Plus Your World” ed è un vero peccato che troppi, qui da noi, non ne stiano comprendendo la portata.