L’e-commerce in Italia ha raggiunto quota 8 miliardi di euro a fine 2011. Secondo il Rapporto dell’Osservatorio sull’eCommerce B2c in Italia, realizzato dalla School of Management del Politecnico di Milano, il giro d’affari delle vendite on line in Italia è cresciuto del 17% (nel 2010 la crescita è stata del 15%) e a fine 2011 ha raggiunto i 7,6 miliardi di euro.
Quali sono i fattori da cui dipende tale crescita?
- l’accesso ad Internet anche da supporti mobile: smartphone, tablet ecc.;
- lo svilppo del social shopping (vedi Groupon, Groupalia, Letsbonus, e altri siti di acquisti collettivi);
- l’arrivo sul mercato di un player di primaria importanza come Amazon.it.
Amazon ha un volume di traffico di oltre 2 milioni di visitatori unici al mese e si contende il primato con Media Word (2.161 milioni di visitatori /mese). Amazon propone, oltre ai libri, elettronica di consumo, abbigliamento sportivo, dvd, musica.
Il settore della moda è quello che registra il maggior incremento di vendite on line nel 2011 con un +41%. A seguire l’editoria/musica/dvd con un +30% e al terzo posto il settore informatica ed elettronica con un +21%. Il turismo, che in passato ha trainato le vendite on line, cresce solo del 13%.
L’e-commerce in Italia è ancora un mercato immaturo, specie se paragonato ai paesi europei. Corrisponde infatti ad un quinto di quello francese, a un decimo di quello inglese.
Perché gli italiani comprano on line?
Il fattore “miglior prezzo” non è più solo l’unico a spingere l’utente web italiano a comprare su internet ma entrano in gioco anche altri elementi:
- possibilità d’acquisto 24 h su 24
- la comodità: è possibile comprare da casa senza dover uscire
- la velocità nell’ acquisto
- la fiducia