Il 30 novembre 2022 sarà ricordato nei libri di storia? A questa domanda non possiamo ancora dare una risposta ma certamente il giorno del lancio di ChatGPT ha rappresentato per molti il primo, vero, contatto con l’intelligenza artificiale e le sue possibili applicazioni future. Una tecnologia che apre una finestra sul futuro, ma al contempo offre già la possibilità di essere sfruttata. Scopriamo insieme come
Negli ultimi mesi hanno fatto il loro esordio diversi tool basati sull’intelligenza artificiale (e in particolare il modello GPT-3) che promettono di rappresentare un vero e proprio cambio di paradigma anche per il mondo degli eCommerce. In tanti, anche all’interno del team Boraso, sono rimasti stupiti per le potenzialità di strumenti che, fin da queste versioni beta, producono output equiparabili al lavoro umano. Una tecnologia, quella dell’intelligenza artificiale, ancora in fase embrionale, ma che può già essere sfruttata nel lavoro quotidiano da tutti i marketer.
1. Un aiuto per ciò che già conosci
Partiamo da una premessa: oggi un tool come ChatGPT può essere sfruttato solo ed esclusivamente in un campo che già conosci. É Sam Altman, uno dei fondatori di OpenAI, la società che lo ha sviluppato, ad averlo dichiarato:
“ChatGPT is incredibly limited, but good enough at some things to create a misleading impression of greatness. it's a mistake to be relying on it for anything important right now. it’s a preview of progress; we have lots of work to do on robustness and truthfulness”.
Questo significa che le risposte che restituisce hanno bisogno di essere verificate o che, guardando la cosa da un’altra prospettiva, facendogli le domande corrette riguardo temi su cui hai una competenza potrai farti aiutare risparmiando tempo.
2. SEO e intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale come strumento da sfruttare per la tua strategia SEO è già una realtà. Seozoom ha annunciato da poco l’integrazione proprio con ChatGPT per la creazione di testi prodotti attraverso un’analisi SEO fatta in tempo reale sui contenuti dei competitor già posizionati in SERP. C’è poi l’opportunità di sfruttare diversi tool che già ora è possibile implementare nella tua strategia, come bramework, per affinare la keyword research.
3. Motori di ricerca e intelligenza artificiale
Conoscere i meccanismi di funzionamento dei motori di ricerca rappresenta da sempre un’arma vincente per creare touchpoint capaci di convertire. Da questo punto di vista è davvero rilevante l’intenzione di Microsoft - fra i finanziatori di OpenAI con 1 miliardo d’investimento - di voler integrare il proprio motore di ricerca Bing con Chat GPT per le query degli utenti. E Google? Rankbrain, l’algoritmo che sottende al funzionamento del motore di ricerca di Mountain View, è già basato sull’intelligenza artificiale. É certo che Google stia lavorando, fra le altre cose, anche a sistemi simili a quello rilasciato da OpenAI. Il punto è che la brand reputation dell’azienda californiana le impedisce probabilmente di uscire con versioni beta così fallaci.
4. Coding e intelligenza artificiale
Anche per quel che riguarda la scrittura di codice oggi i tool di intelligenza artificiale possono essere ottimi alleati per gli sviluppatori che abbiano le competenze poi per verificare eventuali bug. Le stringhe prodotte infatti, in particolare quelle più semplici, producono già risultati significativi dal punto di vista della qualità.
5. Produzione di contenuti e intelligenza artificiale
L’ambito che ha sicuramente attratto maggiormente l’attenzione mediatica - forse perchè in qualche modo mette in discussione l’esistenza stessa del giornalismo così come lo abbiamo inteso fino ad ora - è quello della produzione di contenuti. Abbiamo raccolto alcuni tool che potrai sfruttare fin da subito:
- copy.ai per la produzione testi;
- openai.com/dall-e-2/ per la generazione d’immagini;
- notion.so/ai per la produzione di newsletter;
- chatbcg.com per la generazione di slide;
- waymark.com per la realizzazione di video
Una curiosità. Esistono già tool, come “Free AI Detector” che svolgono la funzione di individuare testi creati dall’intelligenza artificiale. Un’attività che sarà dirimente nel futuro, per esempio nell’ambito delle istituzione scolastiche anglosassoni che basano la verifica delle competenze sulla redazione di testi.
Conclusioni
L’intelligenza artificiale indubbiamente rappresenta il futuro, ma è sfruttabile già oggi, soprattutto da chi lavora online e gestisce un eCommerce. Certo, al momento si tratta di uno strumento per definizione inaffidabile, ma nonostante questo può essere utile per automatizzare o gestire task supervisionate da utenti esperti, in grado di accorgersi (e correggere) gli eventuali errori. Un aiuto concreto nel flow di lavoro che può contribuire a velocizzare processi e ottimizzare risultati.
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