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Come salvare la musica? Prendete esempio dagli U2!

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Siamo sempre piuttosto scettici di fronte alle lamentele di chi nel tempo si è arrichito ai danni del consumatore ed oggi che il giocattolo è rotto si dispera. La musica non è più una killer app per fare soldi, cosi come non lo sono i film, le persone hanno deciso democraticamente che non intendono pagare 20 euro per 17 canzoni e forse (ma forse) accettano di pagare la metà o di comporre la propria compilation su itunes. Le famose major hanno dichiarato guerra in tutti i modi possibili a emule, kazaa etc.. in poche parole al peer to peer e allo scambio illegale di file musicali. Un pò come il doping che è più avanti dell’antidoping la forma a stella delle reti p2p non permette ai controllori di avere risultati interessanti nel perseguire chi non gioca secondo le regole. Tecnicamente emule non ha un proprietario, non ha una sede, non esiste. Come perseguirlo?

Mentre molti si arrovellano con queste problematiche gli U2, nota band musicale, decidono di far su le maniche e lavorare. Questi fantastici musicisti guidati da Bono già nel 1988 testavano l’allora rivoluzionario dolby surround e dal 2005 hanno deciso di lavorare sul cinema 3D. E’ in uscita in questi giorni il film U2 3D che rivoluziona il concetto di fruizione grazie alla possibilità di vedere il concerto della band da angolazioni totalmente nuove con una immersione incredibile. Basato su un tour del 2005 il film sta avendo un successo incredibile ma solo 11 sale in Italia sono attrezzate per la proiezione, servono infatti speciali tecnologie e speciali occhiali (80 dollari il paio) che riescono a mostrare ad ogni occhio la sua immagine, un pò come i filtri rossi e blu di un tempo solo che oggi questi occhiali chiudono e aprono oltre 100 volte al secondo rivoluzionando la visione.

Noi crediamo che questo modello sia interessante e sostenibile, offre infatti al pubblico il vecchio sapore del cinema (e della musica), quello di recarsi in un luogo di fruizione ove pagare denaro per avere un servizio migliore rispetto a quello di casa (consumer). Oggi uno scermo lcd da 40 pollici e un impianto dolby sono nostri con 2.000 euro e il cinema arriva a casa, di certo non ha senso recarsi al cinema, soprattutto se il film arriva da emule. Quello che però diventa interessante è la possibilità di avere un’esperienza tutta nuova che a casa non è possibile riporodurre, i fan degli u2 per una cosa del genere potrebbero tranquillamente pagare anche 20 euro a testa. La lezione che si può evincere è la seguente: se la musica e il cinema riescono a guadagnare di nuovo quel vantaggio competitivo oggi perso di certo il giocattolo tornerà a funzionare, che ne dite?

Altre info: http://www.mymovies.it/cinemanews/2008/3052/

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