Anche se in Italia non sono diffusi come all’estero di certo i cacciatori di teste sono figue molto importanti nel mondo del lavoro e del placement, interessanti le ultime tendenze riportare sul Corriere on line
Sembra che i responsbili del placement siano sempre più interessati ai siti 2.0 per trovare talenti, finalmente viene da dire!! Leggiamo:
su 100 manager canadesi intervistati, 67 ammettono di andare a cercare i professionisti di cui necessitano proprio sui siti delle comunità professionali come LinkedIn, mentre il 25 per cento dichiara di gironzolare anche altrove nella rete «sociale», alla ricerca di mestieri e profili specifici. Simili risposte sono state raccolte tra i 150 dirigenti americani, interpellati sempre dalla Robert Half International: il 62 per cento frequenta siti professionali per il cosiddetto recruitment (reclutamento professionale), mentre il 35 per cento va su siti come Facebook. (corriere.it)
I network sociali come linkedin sono ad oggi una grande risorsa per trovare potenziali sinergie di business e talenti da integrare in azienda, di certo con un’abile mix di capacità “2.0” e delle note tecniche di head hunting si può migliorare anche il livello di affinità del personale al business aziendale avvicinandosi sempre più alla figura ideale.. speriamo che presto anche in Italia queste tecniche vengano adottate senza i soliti ritardi..