E’ con estremo piacere che spunto la tag “marketing non convenzionale” per dire la mia, o almeno proporre il caso, su un figlio del web 2.0 che ha fatto e farà parlare. Ne hanno parlato downloadblog e il “mini guru” del marketing, ma c’è ugualmente spazio per qualche riflessione.
Bzzers è un progetto assolutamente 2.0: opinioni, buzzmarketing, social networking, karma.. un modello ormai navigato che sinceramente inizia anche a suscitare alcuni dubbi. Il concetto è semplice (ma non avendo provato in prima persona siamo a valutare il progetto): alcune persone che parlano tra loro in merito a prodotti e servizi, centrando l’attenzione sui brand noti. Dai i voti alle aziende quindi, ma se sei un’azienda non andartene e “scopri un nuovo modo di far conoscere il tuo brand”. Voto 10 al first moving italiano di questo concetto ma alcuni dubbi rimangono:
– spontaneità : sul web tutto è diverso (ad esempio le adwords permettono sostanzialmente di comprare come parola chiave il nome del concorrente, pensate se succedesse su un giornale) ma trovo rischioso il doppio ruolo di beta tester e giudice imparziale per la stessa persona. Personalmente se mi regalano un prodotto (a caval donato..) difficilmente ne dirò peste e corna tanto quanto avrei fatto comprandolo (e rimandendone insoddisfatto). In questo caso comunque si torna alle recensioni e ai numerosi blogger (e ancor prima di siti come telefonino.net) che da tempo provano gadget e prodotti più o meno geek a beneficio della comunità .
– novità : se per l’italia siamo forse ancora nella dimensione della novità grazie al volto 2.0 dell’iniziativa, di certo ciò può essere detto a livello globale. Epinions funziona benissimo da tempo, e in Italia progetti di valutazione dal basso sono da tempo in piedi nei siti di viaggi (non scelgo più l’albergo senza le stelline di chi mi ha preceduto) e nei comparatori di prezzi. La vera novità sta forse nel fatto di essere centrato sul prodotto ed in particolare sul buzz.
L’impressione è quella di chi mi ha preceduto, dubbio e curiosità , in particolare sulla più generale deriva di business che il 2.0 sta assumendo, prendendomi pienamente la responsabilità di ciò che dico, e non riferendomi a bzzers, inizio a pensare che lo sfruttamento commerciale del web 2.0 non sia poi cosi “democratico e partecipativo”, poco male è sempre stato cosi ma i nuovi miti della condivisione vacillano.