Pensi che l’email marketing sia uno strumento moderno e all’avanguardia? Ebbene, non lo è! L’email marketing infatti è uno dei canali più antichi della comunicazione digitale di un Brand, utilizzato già negli anni 70. La prima vera e propria mail di email marketing è stata inviata il 3 maggio 1978 da Gary Thuerk (dipendente ufficio marketing della Digital Equipement), quando inviò su ARPANET la prima pubblicità “online“ di un computer a 32 BIT. La comunicazione non fu molto gradita, quindi oltre che padre dell’email marketing, possiamo dire che Thuerk è anche l’”inventore” dello SPAM.
Se è vero che i consumatori ricevono mail di questo tipo da oltre 50 anni, è altrettanto vero che questo canale negli anni si è evoluto e diversificato a seconda dell’esigenza del sender: dall’invio di mere email a scopo promozionale, oggi si è passati a un vero e proprio ecosistema di nurturing del ricevente in cui convivono da un lato le comunicazioni di news dall’altro i prodotti correlati e le promozioni dedicate.
Risulta evidente quindi che anche il numero di comunicazioni ricevute dai clienti è cresciuto, sfociando in una nuova pratica tanto comune quanto nociva conosciuta come soft spam.
In questo articolo approfondiremo cos’è il soft spam, perché è dannoso (scoprirai che può compromettere l'efficacia delle strategie di marketing e allontanare i potenziali client) e come evitarlo, ottenendo una relazione autentica con il tuo pubblico.
Cos’è il Soft Spam?
Il soft spam, per definizione, è “una pratica che comprende l’invio di comunicazioni commerciali finalizzate alla promozione e alla vendita di un prodotto o di un servizio identico o analogo a quello già acquistato dal cliente.”
Immaginati di inviare una mail per promuovere la tua ultima asciugatrice e di inviarla a tutti coloro che negli ultimi 6 mesi hanno effettuato l’acquisto di una lavatrice anche se non iscritti alla newsletter: è chiaro come il soft spam si differenzi dallo spam tradizionale poiché non è necessariamente invasivo o indesiderato, ma anche questo può risultare comunque fastidioso e non gradito dal pubblico.
In termini pratici il soft spam può includere email marketing eccessive, messaggi promozionali ripetitivi sui social media e contenuti di bassa qualità che non forniscono alcun valore aggiunto al cliente se non quello della promozione di un prodotto o servizio.
“Ma quindi posso o non posso inviare questo tipo di comunicazioni?” Puoi, conscio delle sue conseguenze. Infatti il soft spam è “sconsigliato” e non illegale, tuttavia farne un uso eccessivo può comportare diversi danni al tuo Brand.
Perché il soft spam è dannoso
In un'era digitale in cui la competizione per l'attenzione dell'utente è sempre più alta, cadere nella trappola del soft spam è un errore comune. Il soft spam, essendo percepito come una forma più leggera di spam, può sembrare innocuo o addirittura una scorciatoia utile per raggiungere una massa più ampia di consumatori in meno tempo, tuttavia le implicazioni negative di questa pratica sono molto più profonde e possono avere un impatto a lungo termine sulla percezione del tuo brand. Ecco tre esempi:
1. Danno alla Reputazione
La reputazione è cruciale nel mondo del marketing digitale: quando un brand indulge nel soft spam, può essere percepito come invadente, in crisi o semplicemente fastidioso. Questo può portare a una diminuzione della percezione positiva del brand, rendendo più difficile per il pubblico fidarsi e interagire con esso in futuro.
Un brand che rispetta lo spazio e il tempo del suo pubblico è più probabile che costruisca una reputazione solida e rispettabile nel tempo, costruendo le condizioni per migliorare le consumer lifetime value.
2. Riduzione dell'Engagement e delle Conversioni
L'engagement è una metrica da considerare per valutare l'efficacia delle tue strategie di marketing. Il soft spam, con la sua natura ripetitiva e poco autentica, tende a disingaggiare gli utenti piuttosto che invogliarli a interagire.
Questa diminuzione dell'engagement porterà, con molta probabilità, a tassi di conversione più bassi e a costi più alti, poiché i consumatori saranno meno propensi a compiere conversioni come fare acquisti, iscriversi ad eventi o condividere contenuti.
3. Violazioni Legali
In diversi paesi, compreso il nostro, le leggi sulla privacy e sul consenso al marketing sono diventate più severe.
Pratiche di soft spam, specialmente quelle che non ottemperano alle normative sul consenso dell'utente, possono portare a conseguenze legali. Questo non solo può causare sanzioni finanziarie, ma finisce per danneggiare ulteriormente la reputazione del tuo brand. Essere in conformità con le leggi e le normative è fondamentale per mantenere la fiducia del cliente ed evitare complicazioni giudiziarie.
Com’è normato il soft Spam?
Come abbiamo appena visto, il Soft Spam in italia è a tutti gli effetti normato dall’articolo 130 comma 4 del D.lgs del 30 giugno 2003 n° 196 - Codice delle comunicazioni elettroniche. Le disposizioni principali relative alle comunicazioni commerciali indesiderate in Italia includono:
- Requisiti di consenso: Il destinatario deve aver esplicitamente fornito il proprio consenso alla ricezione di materiale pubblicitario e questo (il consenso) deve essere libero, informato e specifico. Il destinatario della comunicazione inoltre deve aver già acquistato un servizio o un prodotto dal sito di eCommerce;
- Pertinenza: le attività di marketing e comunicazione pianificate per il cliente devono avere come oggetto prodotti o servizi analoghi a quelli che sono già stati acquistati;
- Obbligo di identificazione: I mittenti devono fornire informazioni chiare e facilmente accessibili sull'identità del mittente e un modo per contattarli. Inoltre, le comunicazioni commerciali devono essere chiaramente riconoscibili come tali.
- Finalità e utilizzo dei dati: nell’informativa clienti da includere nell’e-commerce deve essere specificato che i dati dei clienti possono essere utilizzati per svolgere l’attività di soft spam;
- Opzione di opt-out: tutte le comunicazioni devono fornire la possibilità al destinatario di interrompere la ricezione futura di tali comunicazioni in maniera semplice e gratuita.
Come evitare il soft spam
Una volta comprese le ragioni per cui va evitata l’attivazione di strategie che contemplino il soft spam, ecco cinque consigli per evitare questa pratica:
1. Conosci il tuo pubblico
Conoscere i bisogni e le preferenze del pubblico permette di creare campagne marketing mirate e di valore. Utilizzare analisi demografiche e comportamentali per segmentare il pubblico e fornire contenuti pertinenti è la chiave.
2. Fornisci valore
Evita di inviare comunicazioni che non aggiungono valore al tuo pubblico. Fornisci contenuti utili, educativi o divertenti che incoraggino l'engagement e la fedeltà del cliente.
Ad esempio, riprendiamo il caso dell’asciugatrice: potresti inviare la comunicazione spiegando perchè acquistare quel prodotto specifico, quali sono i suoi punti forti e il risparmio energetico fornito piuttosto che comunicarne il solo pricing.
3. Mantieni una frequenza di contatto equilibrata
Trova un equilibrio nella frequenza e nella tipologia delle tue comunicazioni. Troppo spesso può essere percepito come spam, troppo raramente può far dimenticare il tuo brand. La marketing automation può essere un alleato prezioso.
4. Ottimizza i canali di comunicazione
Utilizza diversi canali di comunicazione in modo strategico. Ad esempio, riserva l'email marketing per annunci importanti, mentre utilizza i social media per interagire con il tuo pubblico su base quotidiana.
5. Monitora e analizza i risultati
Monitora le metriche delle tue campagne per identificare e correggere eventuali pratiche di soft spam. Analizza l'efficacia delle tue strategie e apporta modifiche per migliorare l'engagement e la soddisfazione del cliente.
Conclusioni
Evitare il soft spam non è solo una buona pratica etica, ma è anche cruciale per costruire una relazione solida e duratura con il pubblico. Seguendo questi consigli, i marketers e i gestori di e-commerce possono migliorare l'efficacia delle loro strategie di marketing, rispettare il pubblico e, infine, incrementare le conversioni e la fedeltà dei clienti.
Vuoi saperne di più? Iscriviti al Webinar “Come evitare il soft spam e conquistare il tuo pubblico”!
Condividi articolo:
Boraso è la prima agenzia full service in Italia di Conversion Marketing specializzata in Conversion Optimization, UX Design, SEO, Digital Advertising, Marketing Automation, Brand Identity, Data Analysis, Strategia Marketing, Content Marketing, Sviluppo eCommerce Magento, Sviluppo eCommerce in Shopify e Shopify Plus, Sviluppo siti custom e Sviluppo siti web con obiettivi di conversione.