La televisione è uno strumento che invecchia, come i telespettatori che la guardano.
Negli Stati Uniti l’età media degli spettatori ha ormai raggiunto i 50 anni, ma si tratta di un target che non risulta interessante per parecchie aziende.
Di qui la necessità di indirizzare altrove l’investimento pubblicitario.
Oggi, a differenza di qualche anno fa, ognuno di noi ha la possibilità di scegliere il proprio intrattenimento e in particolar modo i giovani preferiscono media più attivi, come Internet, i social network, i videogiochi.
Negli Stati Uniti spopola TiVo, una televisione che consente agli utenti di scaricare in anticipo i programmi preferiti e vederli in qualunque momento, senza la pubblicità.
In Italia il fenomeno non è ancora così accentuato, ma che i giovani preferiscano il Web alla Tv e che ci trascorrano più tempo è un dato ufficiale.
Le reti satellitari mostrano un po’ più di dinamismo, ma in generale l’interesse per la scatola televisiva sta scemando e i big player se ne sono accorti: un esempio tra tanti è quello di Sony che ha incorporato YouTube come uno dei canali ai quali si può accedere attraverso il telecomando.
Su YouTube, però, non è certo facile far girare il classico “spottone”, noioso e autocelebrativo, non lo guarderebbe nessuno.
E’ necessario creare contenuti originali, marketing innovativo, non convenzionale, virale.
Ci vogliono idee nuove. Più inventiva, più originalità e, questa è la buona notizia per le aziende, minori investimenti.
In una situazione economica difficile come quella attuale e con la necessità di ridurre gli investimenti in comunicazione, il Web potrebbe essere la risposta che soddisfa ogni esigenza.