Mentre l’Apple Store ha appena toccato i 25 miliardi di download, il numero di applicazioni disponibili, non solo sui devices di Apple ma anche su Android e Windows Phone, è in costante aumento.A maggio 2011 Apple ha superato le 500.000 app presenti ed approvate nello store. Il mercato delle applicazioni per mobile è decisamente affollato e se gli utilizzatori di Android sono in costante aumento, le previsioni dicono che sarà Windows a dominare il mercato nel 2015.
Decisamente in declino, invece, il numero di sviluppatori che scelgono piattaforme come Java e Java ME. Indipendentemente dal sistema operativo utilizzato, comunque, è rilevante notare che i vari app store sono ricchi di applicazioni di ogni sorta, spesso riconducibili ad aziende e servizi precisi. Cosa spinge le aziende a creare delle applicazioni per il proprio business? I vantaggi sono molteplici.
Innanzitutto un’applicazione mobile può generare loyalty e fidelizzazione intorno al proprio brand. L’app potrebbe, ad esempio, fungere da veicolo per la diffusione di news e materiali (fotografici, video) legati alla vostra azienda o al vostro marchio. Per molti utenti si potrebbe anche trattare di un’ottima occasione per conoscervi: l’applicazione, quindi, servirebbe a creare awareness e generare un primo contatto con i vostri clienti.
In alcuni casi – soprattutto nell’ambito del marketing turistico e all’interno del settore eno-gastronomico – si potrebbe pensare di usare le app per migliorare e guidare l’esperienza dei clienti (per esempio con servizi geolocalizzati o guide interattive). In occasione di eventi che possono contribuire a creare una community sarebbe essere utile mettere a disposizione degli utenti un’app che funga da collante della comunità e la mantenga viva nel tempo. Ciò vale soprattutto nel caso di eventi che si ripetono con una precisa cadenza (ad esempio il Motor Show, che si svolge ogni anno).
Le app mobile fungono anche da canale supplementare di vendita in almeno due sensi: potrete offrire dei contenuti premium acquistabili all’interno dell’applicazione stessa o usare l’app come mezzo per l’e-commerce dei vostri articoli.
Infine, creare un’app mobile per il proprio business può diventare un fattore competitivo rilevante, in particolare quando contribuisce a dare un’immagine innovativa al vostro marchio.
Ciò che è importante comprendere è che la realizzazione di un’applicazione mobile è parte di una più ampia strategia di marketing: la sua comunicazione e il suo ciclo di vita dipendono fortemente anche dalla sua “utilità”. Se, infatti, per i motivi che dicevamo è utile essere presenti, ciò non rappresenta comunque un obbligo. Vale, anche per il mobile, il principio che vale per la scelta di un qualunque canale di comunicazione che utilizzerete per la vostra strategia promozionale. Dovete veicolare contenuti di valore o i vostri utenti (e potenziali consumatori) non avranno alcun interesse a seguirvi.
Come fare a creare una App?
A meno che non abbiate competenze di programmazione per mobile trovate un buon developer: un’app che non funziona o che ha un’interfaccia difficilmente “usabile” non solo è destinata a non essere adottata dagli utenti ma potrebbe anche ricevere numerosi commenti negativi nello store. Se pensate che l’applicazione è associata al vostro brand e al vostro business ciò significa che ne risulterà danneggiata anche la vostra immagine.
Valutate i costi di produzione e individuate le reali motivazioni che vi spingono a creare l’app: non fatene una solo perché “fa tanto innovativo”. Pensate alla posizione dei competitors: come hanno agito in questo senso? Potete distinguervi? Potete acquistare un vantaggio competitivo e di posizionamento di immagine?
Pensate a lungo termine e concordate con il marketing e il vostro mobile developer un piano di release e lanci dell’applicazione: non dovete necessariamente offrire tutto e subito.
Potrete man mano effettuare degli upgrade o rilasciare nuovi contenuti che vi consentiranno anche di (ri)acquisire visibilità sull’App Store (nel quale altrimenti rischiereste di essere invisibili).
Quanto ai modelli di revenue, la loro scelta dipende spesso dall’architettura e dalle finalità ella vostra applicazione. Si va dalle app completamente free (con o senza pubblicità), a quelle a pagamento (a partire da 0,99€), passando per le app con contenuti e funzioni premium, gli acquisti in-app (si veda ad esempio quanto offerto nell’ambito delle app legali che offrono le raccolte dei codici in applicazioni che consentono di acquistarli singolarmente) e il modello a sottoscrizione (ben funzionante soprattutto in ambito editoriale con i quotidiani).
Pensate anche a come presentare l’app all’interno dello store: il naming e l’icona hanno un’importanza fondamentale. Entrambi devono essere facilmente memorizzabili e riconducibili al vostro brand.
Concordate con il developer la descrizione per l’app e scegliete i migliori screenshot da includere nella scheda di presentazione.
Adesso immaginate che la vostra app sia pronta e sia stata approvata da Apple: cosa fare dopo il lancio? Misurate – ove possibile – i benefici in base ai vostri obiettivi iniziali:
- L’app ha generato awareness intorno al mio brand o alla mia azienda?
- Ha contribuito a creare nuovi contatti con potenziali consumatori?
- Ha permesso di cementare una community di utenti fedeli che interagiscono con i contenuti da noi pubblicati?
- E’ viva?
Quest’ultima domanda è fondamentale, dal momento che spesso le applicazioni – soprattutto nello store di Apple – tendono a non essere più visibili a causa degli ampi volumi di nuove app approvate e pubblicate quotidianamente.
Come sopravvivere dunque? Oltre ad essere interessanti provate a fare, come dicevamo, varie release dell’app o ad attuare politiche di price drop con offerte in promo per tempi (il)limitati.
Questi sono i nostri consigli, ma qual è la vostra esperienza in quest’ambito? Usereste un’app mobile per promuovere la vostra attività?