Un recente articolo di blogadv ha stuzzicato la nostra curiosità . Si parla di drop shipping, una tecnica commerciale molto vicina all´arbitraggio che sfrutta i volumi di vendita e i gap di prezzo per garantire guadagni a chi si cimenta con questo mondo.
L´immagine aiuta a comprendere come funziona il drop shipping: sostanzialmente un grossista offre a catalogo merce di cui dispone in volumi elevati, un venditore stipula un contratto di fornitura (ad esempio 2000 pezzi) e inizia a vendere la merce su siti come ebay senza in realtà averla al proprio domicilio. Una volta venduta, il venditore contatta il grossista che si occupa della spedizione e trattiene le spese, la spedizione avviene a nome del venditore per cui l´acquirente probabilmente non si accorgerà della centralizzazione del servizio.
Il venditore guadagna sul margine tra vendita e acquisto dal grossista, il grossista invece ricava introiti dai volumi di vendita e dalla garanzia di fornire centinaia o migliaia di pezzi.
Il drop shipping impressiona per il giro d´affari che ad oggi, negli Stati Uniti, sviluppa (si parla del 50% del totale ebay americano). In Italia esistono alcuni operatori specializzati che garantiscono rendite dal 5 al 25% al venditore (sotto forma di sconto quantità ) ma si tratta di progetti ancora embrionali.
Una considerazione finale può essere sviluppata valutando i ritorni e le opportunità di tale tecnica: il drop shipping è sostanzialmente un´attività che richiede organizzazione, è necessario essere abili mediatori visto che si lavora con merci vendute e spedite da altri, quindi il controllo del canale di vendita è limitato. Spesso merci fallate o difettose comportano perdite di tempo e sforzi importanti, non è quindi conveniente pensare di fare del drop shipping un´attività notturna o parallela ad altro, a meno di essere abilissimi con tecnologia ed e-commerce.
Il drop shipping ci permette di ragionare ancora una volta sui modelli di business del nuovo web, che si confermano leggeri, labili e distribuiti.