Alcuni dati recentemente presentati a Milano fanno ben sperare in tema di e-commerce. L’osservatorio NETCOMM (consorzio commercio elettronico School of Management politecnico di Milano) prevede per il 2007 un giro d’affari complessivo di 5 miliardi di euro con un interessante +30% rispetto al 2006, dato in controtendenza rispetto a quello USA che ha recentemente destato preoccupazioni visto il paventato calo di un settore che in passato è cresciuto molto ma che da sempre è circondato da un alone di sospetti.
Di certo il gap tecnologico e soprattutto la scarsa confidenza con i sistemi di pagamento come le carte di credito fa si che l’Italia sia oggi nella situazione in cui si trovavano USA e GB circa 3-5 anni fa. Di seguito alcune evidenze:
– calano le frodi che scendono dallo 0.5% allo 0.2% del fatturato totale.
– aumenta lo scontrino medio, dato che fa comprendere come chi acquista sia soddisfatto ed aumenti le proprie spese sul web.
– rimane un considerevole numero di italiani che non ha ancora provato il commercio elettronico.
– il 17% del valore complessivo è rappresentato da vendite su mercati esteri, procedura complessa ma molto redditizia per chi intende proporre il made in Italy come chiave di lettura del proprio progetto di e-commerce. Le criticità in questo caso sono la predisposizione strutturale e la logistica.
– Le modalità di pagamento: 70% carta di credito, 10% paypal, 7% bonifico, 7% contrassegno. E’ evidente l’intenzione di chi vende di promuovere l’utilizzo delle carte di credito, sono molti però i consumatori che preferirebbero modalità “sicure” come il contrassegno in un gioco di forze che deve necessariamente trovare un punto d’incontro.
– le vendite vedono in testa il turismo con il 49% del mercato, seguite da informatica (19%), assicurazioni (10%) e abbigliamento (3%).
– Come detto, rispetto agli altri paesi, l’Italia cresce più velocemente ma la penetrazione è molto bassa, dato che indica notevoli margini di miglioramento e fotografa una situazione in via di miglioramento ma ancora piuttosto impallata.
La situazione si presenta quindi complessa e articolata, ma tutto sommato positiva. La crescita a due cifre del commercio elettronico è un dato interessante ma la bassa percentuale di acquirenti on line rispetto al numero dei navigatori induce alcune considerazioni. E’ necessario migliorare vari aspetti per offrire la possibilità di sviluppare il commercio elettronico, dalla banda larga alla logistica, dai sistemi di pagamento all’offerta di prodotto. Tutto questo sarà possibile se avverrà contestualmente anche un cambiamento in termini di filosofia, bisogna “credere” all’e-commerce e favorirlo, e devono farlo tanto le aziende quanto i soggetti istituzionali.
Fonte: abstract della ricerca NETCOMM su mercatoglobale.com