In Italia esistono alcuni blog molto interessanti che forniscono brevi indicazioni in merito alle notizie più interessanti del periodo, lasciando al lettore il compito di approfondire. Uno di questi blog è quello di Luca De Biase, direttore del giornale dell´innovazione Nòva (supplemento del giovedì a IlSole24Ore) ed esperto di giornalismo, innovazione, tecnologia e telecomunicazioni. Riteniamo che uno dei compiti del nostro blog dedicato alle imprese sia la semplificazione di contenuti complessi (traduzione da lingua originale o approfondimenti) al fine di rendere accessibili notizie di frontiera o ad oggi inesplorate nella loro completezza.
Lo spunto che De Biase ci offre riguarda le regole: l´articolo di Brian Retkin citato da De Biase sostiene che gli 11 miliardi e mezzo di pagine che google indicizza dovrebbero essere ´ depurate´da quelle contenenti materiale diffamatorio. L´impossibiltià tecnologica di un´epurazione automatica e la follia nel solo pensare di operare manualmente in tal senso fa concludere che le regole valide off line non sono adatte al web. Il tema è scottante perchè ci si ritrova a definire folle un´ipotesi che sarebbe in realtà meritevole di considerazione, ma non ne ottiene per manifesta inapplicabilità dell´idea, che fare dunque?
Forte di una legge più dura in Gran Bretagna rispetto a quella degli Stati Uniti Retkin sostiene che google deve filtrare i risultati o eliminarli, manifestando totale disaccordo rispetto alla linea di difesa da sempre sostenuta da google: ´ siamo un motore di ricerca e i contenuti sono di terzi, non nostri, per questo non siamo responsabili´. La risposta però è la seguente: ´ se voi non amplificaste tali contenuti i siti diffamatori sarebbero oscuri, è invece google il vero motore della diffusione di tali disdicevoli siti´. Chi la spunterà ? Difficile a dirsi, rimane però una netta sensazione di inadeguatezza normativa.. qualche proposta?
Sull’onnipotenza di google consiglio le ultime righe di questa riflessione, sempre di De Biase, le definirei lucidissime e illuminanti.