Rockonomics è il bel blog di Francesco Cancellato, questo post serve a segnalarlo ma anche a parlare di un gradito ritorno: quello del vinile. Nel post Spin the black circle Francesco descrive la malattia del cd e la perfetta salute del vinile, idealmente presente al funerale del successore, autodistruttosi al grido di “digitale!”
Ecco la descrizione della vinylmania fatta da Francesco
Le stamperie non riescono a stare dietro agli ordini. Don MacInnis, proprietario della Record Technology, afferma ad esempio che la produzione, nel 2007, sta crescendo al ritmo del 25% e che tale crescita non riguarda solo musica dance per DJ, ma tutti i generi. Anche i negozi, soprattuto quelli online come Amazon, si stanno attrezzando creando apposite sezioni per la nuova ondata di vinylmania. Ed etichette discografiche indipendenti di culto come la Matador si sono rimesse a vendere dischi in vinile con dentro un codice per scaricare dal sito lo stesso album in mp3. Patrick Amory della Matador afferma che questo programma sta avendo un ´successo clamoroso´. E non si dimentichi che i Radiohead – credevate non se ne parlasse, eh? Sbagliavate – oltre al download a offerta libera hanno fatto uscire il discbox da 60 Euro con la versione vinilica di In Rainbows.
Cosa ci dice tutto questo? Probabilmente che il mercato della musica sta cambiando di nuovo, il ritorno del vinile cosa rappresenta? A mio avviso è lo specchio dell’enfasi esperienziale, il vinile è come quei vecchi pub in cui la birra ha un gusto diverso, grande importanza viene oggi data all’oggetto come viatico di una esperienza, anche musicale. La musica è commodity, gli mp3 e le canzoni sono facilmente scaricabili, i Radiohead ridono delle major (continuando a mangiare?) e nuove forme devono salvare la musica, se qualcuno aveva pensato agli abbonamenti, altri pensano che la soluzione stia nel supporto, sarà il vinile a far saltare il banco?