Gli ultimi due in ordine di lancio sono gamenotover.it e ormonelibero.it, mini siti promossi rispettivamente da Jeep Compass e Artic. Il primo è piuttosto semplice e orientato sul prodotto, il secondo molto simpatico e divertente, orientato alla massimizzazione della multimedialità .
Non interessa in questa sede analizzare la costruzione del sito quanto piuttosto gli effetti di comunicazione di tale politiche che sembra coinvolgere le imprese. Digitando “jeep compass” su google, un link sponsorizzato rimanda al minisito, tra i risultati algoritmici però non compare il sito istituzionale di jeep e nemmeno il minisito al primo posto. Ecco un primo problema nel lungo termine: si lavora su campagne di lancio, molto interessante, ma si rischia di dimenticare di lavorare anche al web marketing di lungo termine, questo per una grande impresa non è assolutamente auspicabile.
Una seconda questione è legata al prodotto: il lancio di una nuova auto o la promozione di una vodka sono sufficienti per giustificare un sito che non sia quello corporate? La risposta non è ovviamente univoca, nel caso di fiat 500 ad esempio il sito è stato il media portante si una campagna durata 500 giorni quindi ben vengano iniziative di questo tipo, ma se il caso non è eccezionale e si pensa di creare un minisito per ogni lancio di prodotto, pronti a lasciarlo scadere per passare al successivo dopo due mesi, si sbaglia di grosso. Si rischia in questo modo di spendere molto e non ottenere ritorni d’immagine globale (la gente conoscerà jeep compass ma sarà giusto ricordare ogni tanto anche i valori del marchio jeep). La comunicazione integrata insegna che è necessario il coordinamento della comunicazione a tutti i livelli, i mini-siti mettono seriamente in discussione l’approccio integrato.
In conclusione, ben venga il lancio di prodotti in grande stile e ben vengano i mini-siti ma attenzione a non farsi prendere dal gioco dimenticando l’approccio di lungo termine e la corporate image, che ne dite?