Al contrario di quello che si possa pensare, Internet e le nuove tecnologie, possono generare posti di lavoro più di quanti non ne facciano sparire con l’automatizzazione.
Se da un lato scompaiono vecchi mestieri come il fabbro o lo spazzacamino, dall’altro lato nascono nuove mansioni estremamente professionalizzate come il programmatore, il sistemista o il tecnico hardware.
Non solo, ma grazie ad Internet nascono “mestieri” che possono essere gestiti completamente da remoto come il web designer.
Il punto cruciale non sta nel fatto che il numero delle professioni possa calare, ma nel fatto che si deve essere in grado di inventarne delle nuove:
“Michael Buckley ancora non riesce a crederci. «Fare soldi – confessa – è l’ultima cosa a cui avrei pensato». Eppure questo 33enne del Connecticut vede il suo conto in banca crescere, ogni anno, di 100mila dollari. E a gonfiarglielo è un lavoro che, fino a pochi mesi fa, semplicemente non esisteva. Michael non fa altro che registrare dei video e “postarli” su YouTube. Milioni di persone lo fanno ogni giorno per puro divertimento, senza guadagnare un soldo. Alcune centinaia, invece, sono entrate in un nuovo programma ideato dall’azienda di San Bruno, in California, che consente agli utenti di diventare “partner”. E di guadagnarsi da vivere con il lavoro che non c’era.”
Questo ragazzo è riuscito, con sagacia ed intelligenza, ad inventare un lavoro, un’ impresa che fino a pochi anni fa non sarebbe nemmeno stata pensabile, e grazie alla sua fantasia riesce ad arricchirsi:
“Il programma di partnership, varato un anno fa, funziona in modo molto semplice. Chi decide di diventare “partner” dà a YouTube il permesso di aggiungere degli spot ai propri video. E se a vederlo sono migliaia, o addirittura milioni di persone, i profitti della pubblicità vengono divisi tra YouTube e il creatore del video” corriere.it
Il problema oggi non sta nel dove riuscire a trovare nuovi posti di lavoro, ma come sfruttare le opportunità tecnologiche per generarne di mai visti prima.