C´è chi la chiama ingannevole, chi la chiama subdola, chi la chiama pubblicità indiretta, in realtà è una delle tante forme di promozione. O semplicemente pubblicità via media elettronici (Tv, cinema, internet). E´ il product placement, traducibile con una collocamento di un prodotto o brand all´interno delle scene di un film, di una fiction o di un gioco
Iniziamo subito col dire che, ad oggi, questa attività è assolutamente regolarizzata (per evitare i pericoli di pubblicità occulta) dai diversi Stati, ma permane addosso l´etichetta di pubblicità mascherata. Product placement non è un gioco ne è casuale. Dietro un posizionamento c´è una strategia, una definizione di target e altro altro ancora.
Le diverse tipologie di placement si sviluppano con una maggiore o minore evidenza, in relazioni agli accordi definiti; la marca può quindi apparire in modalità diverse (primo piano, sullo sfondo, indossata dai protagonisti o dalle comparse etc).
Solitamente esistono tre modi di pagamento del product placement:
– denaro
– scambio merce, fornendo materiali per il film
– cross promotion, l´azienda si accolla i costi di marketing del film
Il dibattito lungo la funzionalità di questa tecnica è molto forte; tanto quanto sono deboli i metodi di valutazione oggettiva del ROI di un product placement.
Di certo sappiamo solo che costa molto e che a conti fatti forse conviene qualche spot televisivo in più.
Ma allora perchè le aziende lo fanno?
Di norma sono le aziende leader di mercato a fare product placement oppure brand che vogliono inserirsi nel mercato con forza.
La realtà dei fatti a mio avviso è che il product placement sia una vetrina,un momento in cui mettere sotto gli occhi ´ attenti´dei consumatori la marca, dandogli quell´alone di importanza che solo un fil m può dare..
I profitti che se ne traggono sono in termini di conoscenza del brand e di notorietà ; se aspettiamo di poterli quantificare in somme di denaro..beh il product placement non fa per noi..
per l’immagine: mymarketing.it