A volte la rete chiede scusa. E’ successo nel sito non ufficiale di Allison Stokke, atleta 18enne divenuta suo malgrado un fenomeno mediatico nel recente passato. Il caso strano, nella fattispecie, sta nel fermento attorno alla giovane ragazza. Un tripudio di commenti, fotografie, video e chi più ne ha più ne metta.. Nessuna fotografia troppo osè, nessuna dichiarazione fuori posto.. solo un tormentone che ha preso corpo piano piano fino a crescere in maniera smisurata danneggiando l’immagine e la vita quotidiana di una ragazza di 18 anni.
A trasformare una pioggia di notizie in tempesta mediatica è stato un articolo apparso in prima pagina sul Washington Post che, volendo portare Allison come esempio di privacy violata sul web, non ha fatto altro che aumentare la popolarità della ragazza, con i seguenti effetti (via corriere.it)
Ora la giovane non esce più sola di casa, non risponde al telefono, è riconosciuta per strada quando cammina, ha ricevuto richieste d’intervista persino dal Brasile. Un interesse che nulla ha a che vedere con la sua passione sportiva. Qualcosa di simile le accadde già due anni fa, quando una sua foto finì su Internet. Ma la giovane quella vota riuscì a contattare via e-mail chi l’aveva inserita e nel giro di pochi giorni l’immagine sparì. Una cosa impossibile oggi.
In questo blog non si vuole contribuire alla diffusione del fenomeno, quanto piuttosto notare come il sito non ufficiale della ragazza, vero e proprio contenitore di rumors sul tema, abbia chiuso i battenti, scusandosi e augurando buona fortuna alla povera Allison. Non sappiamo se la home page che vedete in foto sia stata inserita spontaneamente o a seguito di denunce da parte della vittima inconsapevole, ciò che sappiamo è che da questo caso si evince, una volta di più, la potenzialità anche negativa della rete, oltre a risultare evidente l’influenza che le versioni on line dei grandi giornali continuano ad avere nella propagazione mediatica.