Non facciamo che parlarne, del web 2.0 e delle opportunità offerte dai social media, e sempre più spesso, per fortuna, ci imbattiamo in ottimi esempi di un uso convinto e strategico da parte delle aziende. Purtroppo in Italia siamo ancora all’ABC di queste nuove tendenze, ma casi come quello di Sironi Editore e della “Mucca di Schrödinger” fanno davvero sperare un un futuro molto social per la promozione delle imprese.
Sironi Editore ha ragiunto su Facebook un duplice obiettivo: da un lato ha creato una community di lettori che ad oggi conta più di 1.200 membri, con i quali comunica e scambia opinioni e idee; dall’altro ha formato un gruppo di aziende disposte a mettersi in gioco (Di Renzo, Editoriale Scienza, Zanichelli) e a regalare libri di divulgazione scientifica. Regalare? Ma come, non si sbarca sui social media per vendere? Certo che si, anche se con tempi e modi molto diversi da quelli tradizionali, ma l’idea di Sironi è quella di coinvolgere i lettori in un gioco utile e stimolante. Non tutti avranno un libro in omaggio, ovviamente, ma chi lo avrà si impegna a “tornare a parlarne” sulla pagina Facebook della Mucca di Schrödinger! Facile e decisamente poco costoso.
Come funziona il progetto la Sironi Editore lo spiega così: “A turno, mettiamo a disposizione dei fan della Mucca le anteprime delle nostre novità e una selezione del nostro catalogo. Il nostro obiettivo è cercare un contatto informale con chi legge libri di divulgazione scientifica: su questa pagina potrai fare domande ad autori e editor; apprezzare e criticare; chiedere e dare consigli di lettura. […] Potendo regalare un numero limitato di copie, dobbiamo scegliere a chi spedirle. Così, nella stessa nota in cui lanceremo il libro, faremo qualche domanda per scegliere persone con gusti e opinioni diversi, in modo da preparare una discussione aperta e interessante. Perché l’idea è farvi tornare qui, a parlare di libri!“
Cosa possiamo dedurre da questo esempio? La Mucca di Schrödinger è la prova tangibile che non è indispensabile un top brand per avere successo su Facebook, purché ci sia la disponibilità e la capacità di intrattenere un buon dialogo con il pubblico. La conversazione è il fulcro del successo e il passaparola tra i fan il volano per una redditività continuativa di questo canale. Una redditività continuativa e prospettica. Le grandi companies multinazionali che stanno usando i social media, ad esempio, non stanno dando grande peso al fatturato generato da questi nuovi canali (Dell, ad esempio, ha prodotto grazie a Twitter 2 milioni di dollari nei primi mesi del 2009 a fronte di un fatturato globale che supera i 60 miliardi!) Quel che conta è l’apertura di un nuovo mercato a costi molto bassi; la presenza sui social network è gratuita, occorre soltanto una o più risorse umane in grado di metterla a frutto.