Social Media

Twitter, i nuovi media e una "selfie" da Oscar

Tempo di lettura 3 minuti

Come cambia l’informazione nell’era di Twitter? Siamo diventati tutti media?

Lo scriviamo e lo ribadiamo da tempo: Twitter e i “nuovi media” hanno definitivamente rivoluzionato il panorama dell’informazione, rendendo ciascuno di noi un potenziale media su scala globale. La “selfie” di Ellen DeGeneres durante la Notte degli Oscar 2014 ne è l’ennesima riprova:

Ellen DeGeneres Selfie Oscar 2014

Con i suoi oltre 2 milioni e 400 mila retweet in poche ore, il tweet della DeGeneres ha stracciato ogni record di ricondivisione, compreso il famoso tweet di Obama, in occasione della sua rielezione alla Casa Bianca, nel 2012.

Numeri importanti, che fanno impressione, ma che impongono una riflessione profonda su cosa sia oggi l’informazione e su come essa sia diventata centrale rispetto alla quotidianità delle persone e alle loro vite.

Cosa insegna, in termini di marketing, un record di questo genere? Cosa dovrebbero imparare le aziende, gli operatori del marketing e dell’informazione e chiunque si occupi in qualche modo di comunicazione o di fenomeni sociali?

Forse una cosa sola, ma importantissima: la gente cerca sempre più genuinità, spontaneità, autenticità e partecipazione, inclusione, considerazione.

La gente vuole esserci.

Ma vuole esserci senza filtro, perché non sopporta più che ci siano intermediari tra la notizia, l’evento, i fatti e i loro protagonisti. Perché di quegli intermediari non si fida più o anche soltanto perché essi, in qualche modo, manipolano la realtà, la standardizzano, la costringono in spazi predeterminati e preconfezionati, la plasmano, la impacchettano in funzione del palinsesto, del layout o della programmazione.

Perché la super “selfie” della DeGeneres fa più di 2 milioni di retweet in poche ore? Perché è autentica e se non lo è lo sembra. E’ spontanea, è estemporanea, racconta un momento e un’emozione in modo diretto, senza filtri e senza costrizioni.

E soprattutto perché la gente ci si può immedesimare, perché quei “vipponi” irraggiungibili stanno facendo, sia pure in un contesto stellare, qualcosa di molto comune, qualcosa che fanno tutti e che li “riporta sulla terra”, li avvicina alle persone e li rende più umani.

Non è una foto di gruppo di star, come ce ne sono a centinaia di migliaia ovunque, in rete, in TV e sulla carta stampata, ma è un “pezzo unico” non realizzato dal re dei paparazzi di turno, ma dal braccio e dalla mano di Bradley Cooper, uno dei protagonisti della serata e di quello scatto.

Ecco cosa hanno reso possibile i media sociali: ciascuno di noi è oggi al tempo stesso utente, media e notizia. La filiera dell’informazione si è accorciata ai minimi termini e la sola discriminante è ormai l’attendibilità della fonte, la sua credibilità, la sua neutralità e oggettività.  E, soprattutto, il suo essere nel posto giusto al momento giusto.

Che passino attraverso Twitter, o Instagram, Youtube, Vine o qualsiasi altro canale, le notizie in tempo reale hanno oggi molte più opportunità e fortuna sui social media, che non sui canali tradizionali. Il mondo può contare oggi su miliardi di paparazzi, reporter, fonti, testimoni, protagonisti dei fatti e delle notizie, che possono mettere in rete in tempo reale e che nel web viaggeranno in funzione della loro portata, del loro interesse e delle loro “traiettorie”.

Proprio come una pallottola sparata da una pistola o da un fucile, infatti, oggi le news viaggiano in rete secondo traiettorie sempre più lineari, attraverso canali sempre più verticali e in grado di determinare in modo spontaneo la loro portata, il loro eventuale successo, la loro diffusione. La supremazia dei vecchi media, nello stabilire a priori il peso e l’importanza di ciascuna notizia o addirittura cosa sia notizia e cosa no, sta definitivamente tramontando.

la lezione della selfie della DeGeneres

Ecco la lezione della super selfie della DeGeneres: se volete avere successo sui canali sociali e presso il pubblico, sempre più abituato alle loro logiche e ai loro standard, dovete sempre più “metterci la faccia”, raccontare i vostri prodotti, i vostri servizi, voi stessi e le vostre attività in modo autentico, genuino o addirittura spontaneo, se potete. Dovete disintermediare il messaggio, partire dalla nuda realtà per declinarlo poi in funzione dei mezzi che utilizzate, ma partendo dal vostro, dalla vostra personale visione e dalla “verità”.

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